Il direttore generale Anna Maria Buzzia Napoli: «Patrimonio enorme finanziato con il massimo dei fondi. Presto in mostra» - Nel silenzio dell’ex monastero dei Santi Severino e Sossio, sede dell’Archivio di Stato di Napoli,è iniziata un’operazione scientifica per la quale non è sprecato l’aggettivo «epocale»: la redazione dell’inventario dell’Archivio gentili-zio d’Avalos che copre un periodo ininterrotto di circa sette-cento anni. L’unico e ultimo inventario esistente delle prestigiose carte—messe in salvo grazie a una sinergia tra il Corriere del Mezzogiorno che squarciò il velo sul rischio della dispersione, la Soprintendenza archivistica, la Procura,i carabinieri del nucleo di tutela dei beni culturali e l’Archivio di Stato. -
estratto da Corriere del Mezzogiorno del 3 dicembre 2021
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