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Immagine del redattoreTonino Esposito

Chi può trasformare i sudditi in cittadini?

Aggiornamento: 24 lug 2021

Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere"

(Piero Calamandrei).


E un piccolo grande miracolo lo ha fatto Ranjitsinh Disale, maestro indiano che si è dedicato senza risparmiarsi alle alunne della scuola femminile di Paritewadi, un piccolo villaggio dell’India centrale.

Quando arrivò alla scuola nel 2009, Ranjitsinh Disale era un giovane maestro di 21 anni con poca esperienza e molto entusiasmo. Non si fece scoraggiare dalla situazione disastrata. La scuola non era nemmeno una scuola, ma piuttosto una stamberga più vicina a una stalla che a qualunque idea possiamo avere di edilizia scolastica. Tutto fatiscente, dismesso, sporco. Ma la cosa più grave era che in quella scuola dove mancava tutto, mancavano addirittura le alunne. Il tasso di frequenza infatti era del 2%. Perché molte bambine erano costrette a lavorare, altre erano costrette a sposarsi. A scuola ci andavano in poche, anche perché per le bambine delle comunità tribali era difficile comprendere il programma scolastico che non era nella loro lingua locale.

Ranjitsinh però non si arrese e oltre a sistemare fisicamente gli ambienti, cercò di imparare la lingua delle sue studentesse per poi tradurre i testi in modo da rendere possibile l’insegnamento. Non solo. Inserì nei testi dei codici QR per consentire alle alunne di accedere a poesie, video e altri materiali interattivi. Questo sistema nato in modo un po’ artigianale per la situazione specifica di Paritewadi, è stato poi introdotto in tutte le scuole indiane.

Ma il vero miracolo di Ranjitsinh è stato riportare le bambine a scuola. Grazie alla sua volontà e al suo entusiasmo, l’affluenza scolastica è arrivata oggi al 100%. E soprattutto non ci sono più matrimoni precoci, piaga terribile che ancora affligge troppe parti del mondo.


La storia potrebbe finire qui, perché è già decisamente ammirevole.

Ma in realtà continua. E diventa ancora più edificante.

Ranjitsinh Disale ha vinto il Global Teacher Prize 2020. Un riconoscimento prestigioso, una sorta di premio Nobel dei maestri, per celebrare gli sforzi degli educatori in tutto il mondo. Non è un premio simbolico: il vincitore riceve un milione di dollari.

E qui Ranjitsinh Disale ha di nuovo sorpreso tutti. Ha deciso di condividere metà del suo premio con gli altri nove finalisti, maestri come lui, “per sostenere il loro incredibile lavoro”. Perché i maestri fanno veramente un lavoro incredibile, non a caso Leibniz scriveva che: “Colui che è maestro di scuola può cambiare la faccia del mondo”


La Farfalla della Gentilezza


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