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I giovani, l'Italia e il potere

Fino a quando i settori produttivi, economici e culturali che hanno assorbito le classi dirigenti delle generazioni precedenti risulteranno poco accessibili per ragioni di tagli, risparmi, chiusure, cessazioni, disinvestimento, egoismo, e contemporaneamente non si aprono nuovi settori, per miopia, lentezza, provincialismo, non c'è potere.《Dal Recovery Fund più potere ai giovani》è un obiettivo o un mezzo?

Le parole del bene comune di questa settimana commentano

"Il cambiamento si avrà solo se ai giovani trasferiamo potere. Tre modi: combattere la povertà educativa con risorse massicce, un'eredità universale di 15k euro ciascuno, trasformare il rinnovamento generazionale della PA in una strategia." @fabriziobarca su @fattoquotidiano


E all'incontro @ASviSItalia @DD_Forum su come affrontare la crisi generazionale


@AleRosina68 "le nuove generazioni, se messe in condizione sono le prime a cogliere le opportunità di cambiamento, altrimenti sono le prime a patirne gli effetti".


Quando io e Rosina ne scrivevamo insieme nel 2010 si doveva dare spazio ai giovani per frenare lo schianto delle nostre aziende meno avvezze al cambiamento e per non contare la discarica di forza lavoro di talento.


Adesso no, non si tratta più di giovani e di generazioni. Certo giovani donne madri è l'emblema italiano delle difficoltà a farcela a parità di merito.


La tenacia senza qualità si fa spazio. In politica, in azienda. E il costo sociale è pubblico. Cosa possiamo fare? Temere meno il potere che è potere di, potere per.





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