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Il male di non raccontare il bene!

Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.


Uno dei mali del nostro giornalismo è oggettivamente quello di omettere il racconto del tanto bene bello buono e positivo del mondo a tutto vantaggio del racconto, martellato e martellante, della sola cronaca nera o negativa. Nella migliore delle ipotesi il racconto del bene è proposto in TV a tarda ora o in orari improbabili e nei giornali in piccoli trafiletti nelle pagine interne! Mai o raramente le buone notizie sono sparate in prima pagina o nelle aperture dei TG. Non esiste la categoria delle breaking goodnews!


Ora senza arrivare come per i pubblici ufficiali alla reclusione per il reato di omissione di atti di ufficio pensiamo che una qualche responsabilità sociale e professionale sia da ascrivere ai giornalisti che omettono o marginalizzano il racconto del bene. Tanto più se questi giornalisti lavorano per un servizio pubblico come quello della RAI.


Raccontare il bene è un atto dovuto da parte dei giornalisti e con par conditio di spazi quotidiani rispetto al racconto della cronaca nera e negativa. Tanto più che storia e mercato hanno dimostrato che le buone notizie fanno notizia e fanno crescere anche vendite e business. In Italia lo dimostra la esperienza del Corriere della Sera che ha lanciato il settimanale Buone Notizie e nel mondo Google che ha lanciato il servizio Tell me something goods. Per fare solo due esempi.


Con la nostra attività e la nostra petizione, con la quale chiediamo nei media più notizie positive, vogliamo sensibilizzare l' opinione pubblica su questo male della nostra informazione e chiamare le parti in causa a confronti pubblici e ad assunzioni di responsabilità e cambi di paradigma.


No goodnews, no good information è il claim che riassume il nostro pensiero e che indirizziamo in primis alla RAI e all' Ordine dei giornalisti italiani.


Sostenete la nostra sfida firmando e diffondendo la nostra petizione che trovate nella home del sito www.associazionetbs.org


Le buone notizie fanno notizia, buone umore, futuro e buona informazione! Ditelo anche ai vostri amici e contatti. Grazie!


Tonino Esposito Presidente Associazione Culturale The Bright Side

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