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Intervista positiva con Elena Erbetta

Aggiornamento: 5 giorni fa


1. Quale è il tuo eroe o modello positivo e perché?

Il mio modello positivo non è una persona famosa, ma tutte quelle figure che ogni giorno scelgono di fare la differenza in silenzio: insegnanti che credono nei loro studenti, volontari che aiutano chi è in difficoltà, medici e infermieri che si prendono cura degli altri anche nei momenti più duri.


2. Quale notizia positiva italiana degli ultimi sei mesi ti ha colpito di più e perché?

Una delle notizie che mi ha colpito di più è stata quella delle nuove piantagioni di alberi nelle nostre città. È un segnale concreto, non solo simbolico, che parla di futuro, di ambiente e di attenzione alla salute delle persone.


3. Quale notizia positiva internazionale degli ultimi sei mesi ti ha colpito di più e perché?

A livello internazionale, mi ha davvero colpito una notizia sulla ricerca scientifica: sono stati fatti nuovi passi avanti nella cura di alcune malattie rare. Penso alle famiglie che vivono quotidianamente con queste sfide, spesso in solitudine, e immagino la speranza che possono provare grazie a questi risultati. È la dimostrazione di quanto la collaborazione tra scienziati di tutto il mondo possa trasformarsi in un dono prezioso per tante persone.


4. Se tu fossi il Direttore di un TG o di un giornale quanto spazio daresti al racconto delle notizie positive e perché?

Se fossi direttore, darei alle notizie positive uno spazio fisso, quotidiano, proprio come una rubrica che le persone aspettano. Non per dimenticare i problemi, ma perché credo che il nostro sguardo abbia bisogno di equilibrio: se sentiamo solo ciò che non va, perdiamo fiducia. Le storie positive invece ispirano, danno coraggio e ci ricordano che, anche nelle difficoltà, esistono sempre persone e iniziative

che migliorano il mondo.


Di Elena Erbetta, studentessa Università dell’Insubria

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