Intervista positiva con Giulia Cozzi
- fpicerno
- 19 giu 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Quale è il tuo eroe o modello positivo e perché?
Giorgio Armani è il mio prototipo di modello positivo. Conosciuto per aver rivoluzionato il mondo della moda, decostruendo una giacca ha realizzato la base di un impero. Giorgio Armani dimostra alcune caratteristiche peculiari che lo hanno sempre reso e rendono un personaggio unico ed irripetibile, ecco perché lo ritengo uno dei modelli da seguire. Ha saputo guidare e supportare la crescita della propria azienda in maniera intraprendente, creando il giusto team di lavoro e infondendo in esso valori come lealtà, eleganza e il senso di appartenenza adattandosi anche ai cambiamenti culturali di un mondo in continua evoluzione.
Quale notizia positiva italiana degli ultimi sei mesi ti ha colpito di più e perché?
Essendo appassionata di moda, in particolare mi ha colpito un articolo di Vougue Italia: "promuovere la salute mentale del mondo della moda: il progetto del collettivo EBIT con le boutique Modes". La salute mentale è un diritto universale cosa che purtroppo il mondo della moda non sempre favorisce a causa dei ritmi molto rigidi e delle varie pressioni sociali.
Quale notizia positiva internazionale degli ultimi sei mesi ti ha colpito di più e perché?
Mi ha colpito un articolo riguardante l'enzima -sentinella del Dna che apre nuove strade contro il cancro. Questo enzima ha il compito di individuare eventuali rotture e lesioni segnalando il problema. Questa scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Structural & Molecular Biology, permetterà quindi di sviluppare nuovi approcci e di perfezionare le terapie già a disposizione.
Se tu fossi il Direttore di un TG o di un giornale quanto spazio daresti al racconto delle notizie positive e perché?
Se fossi il Direttore di un Tg o di un giornale darei più spazio alle notizie positive pur mantenendo un equilibrio con le notizie di attualità. Darei un 70/80% alle notizie di attualità e un 10/20% a quelle positive che purtroppo la maggior parte della popolazione ad oggi non è abituata a sentire.
Giulia Cozzi









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