Immagina che sei brava. Una bravissima concertista. Ma immagina anche che sei donna e quindi hai meno possibilità rispetto a un uomo. E questo un po’ ti scoccia, diciamo la verità. Poi però scopri che nella New York Philarmonic (che per molto tempo era composta da soli uomini) oggi suonano più donne che uomini. Un dato interessante.
Molto interessante. Ancora di più quando scopri che questo dato dipende dal fatto che le audizioni sono state fatte alla cieca: musicisti che suonano nascosti dietro a un paravento in modo che la commissione che li giudica non possa essere condizionata dal genere. Che evidentemente discrimina le donne. E così, magicamente, questa orchestra ora è composta da più donne che uomini.
Allora, accertato che esiste un pregiudizio di genere, che le donne sono discriminate, e che parlare di “parità di genere” è fuorviante, poiché sappiamo benissimo qual è il genere discriminato, e quindi forse sarebbe più chiaro parlare di empowerment femminile… non potremmo usare lo stesso stratagemma anche in altri ambiti?
A cura de"🎼🦋La farfalla della gentilezza 🦋🎼"
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