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Proposta di lavoro alle scuole




Proposta di lavoro per bambini e bambine, ragazzi e ragazze di tutte le età: Informazione negativa o anche positiva?


Il lavoro che proponiamo può essere affrontato In occasione della ricorrenza del 20 novembre Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza ma potrebbe essere affrontato anche in qualsiasi altro momento dell’Anno Scolastico.


20 novembre 1989 – Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia

· Soggetti di Diritti e non solo destinatari di cure

Il 20 novembre 2021 ricorrono 32 anni della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 a New York, e diventata legge in quasi tutti i Paesi del mondo. In Italia è stata ratificata con la Legge n. 176/91. Ma non sempre trova soddisfacente attuazione da parte della società, delle istituzioni pubbliche, della politica.

La Convenzione segna un punto di svolta fondamentale perché bambini, bambine e adolescenti vengono considerati soggetti di diritti, cittadini e cittadine a tutti gli effetti fin dalla nascita, non solo destinatari di cure.


Libertà di espressione per tutti e tutte

Assieme all’ascolto, occorrono precise garanzie di un riconoscimento non formale affinché nelle scuole si introducano i principi fondanti della Costituzione: la libertà di espressione, le forme della partecipazione, la co-progettazione, il coinvolgimento nelle scelte di vita. La scuola può essere luogo di apprendistato alla vita democratica. Occorre costruire la convinzione che ogni bambino/a che soffre, che è prigioniero, sfruttato, profugo, rinchiuso in campi in condizioni inumane è fratello/sorella di ognuno dei nostri bambini/e.


Empatia, cooperazione, resilienza ed autostima

In occasione del 20 novembre riteniamo opportuno che le scuole dedichino tempo, ricerca e documentazione, per la conoscenza delle problematiche che vive l’infanzia nel mondo e anche in varie situazioni nel nostro Paese, così da costruire empatia, atteggiamenti cooperativi e solidali, consapevolezza ed assunzione di responsabilità, iniziativa, resilienza ed autostima, in particolare nei soggetti più fragili ed esposti.


La realtà ha tanti colori, non solo il nero

I ragazzi e le ragazze vanno tutelati dall’essere indottrinati o esposti a messaggi tesi a indurre in loro violenza verbale e razzismo. Altresì va evitata la formazione in loro della convinzione che la realtà sia popolata solo da avvenimenti negativi che minerebbero il loro sviluppo psico-affettivo e il loro equilibrio nella crescita. Il modo di fare informazione e gli stereotipi che possono derivare vanno destrutturati attraverso una riflessione individuale e collettiva. Non si tratta di negare la realtà, al contrario insistere affinché la realtà sia rappresentata in tutti i suoi colori e si garantisca ai ragazzi la possibilità di dire quello che pensano e di proporre iniziative concrete per trasformare le ingiustizie in fatti positivi.


Motivazioni pedagogiche della nostra proposta

È tempo di positività

Di solito quando parliamo con gli adulti e chiediamo loro di indicarci qualche notizia positiva abbiamo delle risposte tra l’ironico e l’imbarazzato: “Eh, trovarle le notizie positive!” Mentre quando capita di andare in qualche classe e parlarne con i ragazzi, le risposte sono diverse. Loro capiscono bene quali sono le notizie positive, quelle che contribuiscono ad aiutare gli altri o a fare qualcosa per il bene comune.


“Conoscere i fatti negativi è importante”

Conoscere le cose negative è importante perché così impariamo a non ripetere gli errori e gli sbagli che altri hanno fatto.” Così diceva Massimo, un bambino di 9 anni che si era appassionato a questo lavoro. Il riferimento era al crollo del ponte Morandi a Genova, dove se tutti avessero svolto bene la loro opera di manutenzione, prevenzione e controllo, la tragedia sarebbe stata evitata.


Etica del bene pubblico

La scuola dovrebbe essere il luogo privilegiato della comunità dove i bambini e i ragazzi si esercitano a crescere come cittadini consapevoli e imparano a prendersi cura del bene pubblico.

Purtroppo i media, i social e in generale la cultura dominante di questi anni hanno fatto sì che venisse dato uno spazio spropositato alle notizie negative, tragiche o comunque scandalistiche poiché si pensava che quel tipo di notizie facessero audience.


Un nuovo paio di occhiali per osservare con una diversa prospettiva

D’altra parte la psicologia dell’età evolutiva ci avverte che l’infanzia, per crescere in modo equilibrato e sereno, ha bisogno di credere nella possibilità di un futuro migliore, di far leva sugli esempi positivi del mondo adulto e di essere consapevole che le cose possono cambiare in meglio con il contributo di tutti. Si lavora quindi per la formazione della cittadinanza consapevole.

L’obiettivo è quello di cambiare prospettiva con la quale si guardano le cose e fornire agli studenti e alle studentesse un paio di occhiali diverso che permetta loro di osservare i fatti e le notizie ponendo il focus sul positivo che c’è o su quello che ci potrebbe essere con il nostro contributo.

Di fronte ad un problema o ad un evento negativo dovrebbe diventare necessario porsi la domanda: “Quale azione positiva posso/possiamo mettere in campo per contribuire a dare una mano a risolvere o alleviare il problema?”

Aspettiamo con trepidazione e con gioia i contributi scritti, video, audio, grafici o altro delle vostre studentesse e dei vostri studenti

Associazione Culturale No Profit The Bright Side brightside@outlook.it


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