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Quale informazione vogliamo



La nostra Associazione Culturale si batte dal 2014 per affermare un nuovo Diritto di Cittadinanza quello all’ informazione positiva paritaria nei media, a partire dal servizio pubblico della RAI.

Banalmente, semplicemente e concretamente vogliamo e reclamiamo che almeno il 50% degli spazi informativi quotidiani siano riservati al racconto del tanto bene, buono e bello del mondo che solo così potrà diffondersi ed affermarsi. Perché è noto a tutti che solo ciò che è raccontato e martellato dai media conta, ha valore e possibilità di successo.

Oggi il racconto del Bene Comune è considerato da chi fa informazione un tema di serie B, accessorio, eventuale, buono per riempire trafiletti e spazi morti del palinsesto.

Il poco, nullo, marginale spazio oggi dedicato dai media alla informazione positiva, costruttiva, generativa, emulativa è solo uno dei tanti mali della nostra informazione. Gli altri li indichiamo di seguito in modo sintetico e non sono meno gravi da combattere:


• È riservato molto poco spazio all’informazione internazionale

• L’informazione politica si riduce spesso ad un inutile ed autoreferenziale teatrino dei partiti politici. Quello della Rai è troppo spesso non un servizio pubblico ma di Governo.

• Quasi mai il racconto del bene, bello e buono del mondo è in prima pagina e nelle aperture dei TG e quasi sempre nei titoli di coda e nei trafiletti. Noi a questo modus operandi abbiamo risposto creando una nostra testata Lo Specchio del Mondo che mette in prima pagina, con tanto di grande foto notizia, ogni settimana un argomento o notizia positiva.

• Sui temi della giustizia prevalgono i toni giustizialisti e non garantisti. Un semplice accusato è sbattuto in prima pagina come un mostro ed un già condannato. Tutti i giorni è così. Il caso del padre della Elena Boschi è solo uno dei casi più noti e clamorosi.

• TG e media ospitano troppi sondaggi. Secondo Repubblica siamo i primi al mondo in questo. Sondaggi condotti su una popolazione sempre meno informata e più disinformata spesso ad arte da fakenews veicolate anche da testate riconosciute di primo piano. Che valore possono avere questi sondaggi se non di manipolare ed orientare la opinione pubblica come e verso dove si vuole? Questi sondaggi sono poi spesso clamorosamente sbagliati come nel caso delle elezioni USA, delle ultime europee ed in Emilia Romagna.

• Manca, in specie nella informazione televisiva rissosa ed inutile dei talk, il preciso, costante e certo riferimento a dati e fatti quantificati e percentualizzati in grado di dare alla opinione pubblica una informazione corretta. Qualche esempio: quanti sanno che il Belgio è stato il Paese che in Europa ha avuto il maggior numero di contagi Covid in rapporto al numero di abitanti? Quanti sanno a proposito del Referendum sul taglio dei parlamentari che i costituzionalisti a favore sono 3 mentre sono 104 quelli contrari?

• I toni e i temi trattati sono troppo spesso disfattisti, allarmisti, depressivi e qualunquisti andando purtroppo a solleticare i tratti peggiori del nostro carattere nazionale

• Si legge e si ascolta solo (o quasi) di soldi sesso e sangue (spesso in modo morboso, maschilista, sessista, omofobo) e quasi mai di bene, bello e buono, quelle che noi abbiamo definito le 3B della buona e nuova informazione contrapposte alle 3S del vecchio modo di fare informazione. Il poco racconto del Bene è spesso fatto in modo pietistico, noioso, compassionevole, stucchevole!

• Tranne poche e lodevoli eccezioni (in primis quella del Corriere della Sera che riserva al racconto del Bene un settimanale gratuito, il Corriere Buone Notizie) giornali, notiziari radio e TG non riservano spazi quotidiani o periodici al racconto dei tanti fatti positivi che ogni giorno accadono nel mondo.



Noi abbiamo voglia e forza di batterci, come detto, per il Diritto all’Informazione positiva paritaria ma anche tutti gli altri temi e limiti dell’attuale modo di fare informazione ci interessano e ci appassionano ben consapevoli del fatto che senza una buona (ossia corretta ed utile) informazione non potrà esserci un buon futuro.

Ora che i media troveranno forza e modo di correggere i loro tanti limiti inizino dal più semplice. Quello per il quale noi ci battiamo e che volendo ciascun testata può realizzare a costo zero da domani! Chi inizia?


Aspettiamo fiduciosi ed operosi!



Tonino Esposito

Presidente Associazione Culturale The Bright Side


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