La parola del bene comune di questa settimana me la suggerisce un importante incrocio con Leonardo Sciascia in questo anniversario dei 100 anni.
Per Sciascia l'Italiano non è l'Italiano ma il ragionare.
In una scena tra un professore e un suo ex alunno arrivato a una posizione di "autorità".
Era la famosa "i" che sembrò mancare in una famosa riforma degli anni 2000.
Ovviamente ragionare è una prerogativa di ogni materia, si dirà.
Sciascia è l'emblema dello scrittore civile, dell'impegno, della denuncia, dell'irriverenza verso il potere, del coraggio dell'inchiesta, del ragionare.
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