La cerimonia della chiave
In Basilicata c’è un comune di nome Paterno che ha un sindaco davvero speciale, la signora Tania, una donna dall’animo gentile e dal cognome foriero di promesse: Gioia
Tania, appena i suoi impegni di sindaco le lasciano un po’ di tempo libero, ama sfogliare gli antichi manoscritti lasciati dai suoi antenati, perché vi trova curiosità, miti e soprattutto tante storie riguardanti la città che governa.
Un giorno, in un antico racconto, legge una profezia: ‘’ Se nel giorno di primavera a venire, nascerà anche solo un bambino nella fiorita città qualcosa cambierà nelle vite di tutti ‘’
Tania rimane profondamente colpita da questa frase perché lei crede in un futuro migliore e sa che il futuro è il tempo dei bambini.
Infatti, ogni volta che nasce un bambino, per questo sindaco è sempre una festa.
Per questo, Tania, sindaco di Paterno, comune di tremila e 92 anime ha stabilito che il 21 marzo sarà la giornata dedicata all’accoglienza dei nuovi nati, che, durante un momento di festa, riceveranno un benvenuto da parte delle istituzioni.
E seguendo il resto della profezia: ‘’ Quando i nuovi nati vedranno la luce del mondo, tutte le città della regione si riuniranno e banchetteranno con la cerimonia della chiave per celebrare l’ascesa della gentilezza’’
decide di consegnare loro, tramite i genitori due oggetti: una chiave, simbolo della gentilezza che serve per entrare a far parte di una comunità, e un ulivo, simbolo della pace e della cura di cui c’è bisogno per crescere.
Un augurio che promette tanto ma che non costa nulla. Le chiavi sono in polistirolo («non ci sono soldi nelle casse municipali per un gadget di pregio») e gli ulivi sono alberelli appena abbozzati. D’oro c’è solo la gentilezza.
Chissà, se anche a Paterno, come nell’antico mito, un giorno degli alberi di ulivo nasceranno vicino alla boscaglia e la città si riempirà di fori, in un’eterna primavera di mille colori.
A cura dell'I.C. “Luigi La vista” Potenza
Docente Sonia Sguazzo
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