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anna proserpio

Storia gentile dalla Sicilia

Il valore di un dono


Fin da piccola, i miei genitori mi hanno insegnato a donare a chi è meno fortunato di me, e da bambina, questo insegnamento mi sembrava facile e naturale da attuare. Ora, però, che sono più grande, mi pongo una domanda: sarà altrettanto facile da adulti? Sarà ancora possibile, in una quotidianità sempre più frenetica, accorgerci di chi ha bisogno di aiuto? Sarà ancora possibile privarci di qualcosa a favore di un altro? O donare un po' del nostro tempo? La risposta, come spesso accade, è arrivata presto e da persone molto vicine a me.


Si avvicinava il Natale, e come ogni anno, da tradizione, gli insegnanti e tutto il personale della mia scuola, l'Istituto Comprensivo "G. Scelsa," si preparavano allo scambio di auguri con la Dirigente, la professoressa Ilaria Virciglio. Prima del brindisi augurale, le fu consegnata una busta. Non si trattava propriamente di un regalo personale, ma i docenti sapevano che quello per lei era il dono più desiderato, ciò che l'avrebbe resa felice...

Infatti, conoscendo la mia Dirigente, hanno pensato che la possibilità di aiutare gli altri fosse per lei il regalo più adatto. Così, il denaro contenuto nella busta è stato immediatamente devoluto in beneficenza ad alcune famiglie in difficoltà, individuate dagli insegnanti, dei tre plessi più grandi della mia scuola. È stato un gesto di amore vero ed indissolubile, senza pretesa di essere ricambiato. Ecco il vero senso del donare e del donarsi.


La mia domanda iniziale trova, così, attraverso questo bel gesto, la vera risposta: avere compassione dell'altro è la chiave di volta della nostra vita.

Grazie, Preside, per il meraviglioso esempio!


A cura degli alunni dell’I.C. “G.Scelsa” Palermo

Docente Maria Rao

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