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anna proserpio

Un passo in avanti

Questa è la storia di una bambina che aveva paura delle vespe, delle api, delle mosche, di tutto quello che vola troppo vicino, magari facendo un ronzio spaventoso. Poi però un giorno la bambina che aveva paura vide qualcosa di strano: un insetto diverso da tutti gli altri mai visti prima, dall’aria ancora più minacciosa si aggirava sulla spiaggia. Un insetto enorme, tutto nero con delle insolite macchie gialle. D’istinto sarebbe scappata via, ma si rese conto che l’insetto (che poi si scoprirà essere una vespa mammuth) aveva un’ala danneggiata. Allora forse non era così pericoloso. Forse aveva bisogno di aiuto, e anche una bambina con le trecce, impaurita e un po’ incerta, avrebbe potuto esserle utile. La bambina decise di fare un passo in avanti. Un passo che le costava fatica e molto coraggio, perché comunque aveva paura. Ma subito dopo aver fatto questo passo in avanti, verso la vespa ferita, la brutalità di un sasso lanciato da dietro le sue spalle la fece sobbalzare. Un sasso, poi un altro, e un altro ancora, sassi che maldestramente cercavano di colpire la vespa. Due ragazze avevano deciso di eliminarla, perché era pericolosa, era grande, era strana. E quindi le tiravano le pietre, convinte di fare la cosa giusta. La bambina allora riuscì a fare un altro passo in avanti, e stupendo sé stessa prima di tutti, prese la vespa con un secchiello per allontanarla dalle lapidatrici. “Quella ti punge”, “Ma che fai?” “Lascia perdere”. Ma lei non lasciò perdere. Portò la vespa all’ombra, e dopo un po’, traballante e tramortita, la vespa se ne andò. Non sappiamo cosa sia successo poi alla vespa, se sia riuscita a sopravvivere o magari abbia incontrato altri lanciatori di pietre. Ma sappiamo una cosa importante: la bambina ha affrontato la paura di qualcosa che sembrava spaventoso, solo perché non lo conosceva, e ha fatto un grande passo in avanti carico di umanità ed empatia. Un passo in avanti che dovremmo fare tutti noi, quando l’istinto ci porta ad avere paura di chi non conosciamo, solo perché viene da lontano, ha dei colori diversi, o non l’abbiamo mai visto prima. Un passo in avanti che distingue i lanciatori di pietre dalle persone gentili…


a cura della farfalla della gentilezza




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