L’Universita’ di Trieste lancia un Decalogo per nuove pratiche di reclutamento nella PA. Si tratta di un documento di sintesi emerso dal convegno “Ripensare i profili professionali per una PA evoluta. Eliminare stereotipi valorizzando la formazione”.
E’ una proposta volta a mettere a fuoco le competenze necessarie oggi nel pubblico. in una PA, chiamata a ripensare integralmente non solo le modalità del reclutamento ma l’intero processo di gestione e valorizzazione delle risorse umane.
Cogliendo l’apertura agli stimoli dell’Universita’ di Trieste aggiungo alcune mie idee, dopo 30 anni di lavoro nel pubblico In tre diversi comparti.
Non basta individuare e formare le nuove competenze, serve maggiore coerenza e cura nella gestione delle persone.
Il ripensamento dei processi di selezione, formazione, valutazione, coinvolgimento e valorizzazione dei lavoratori pubblici deve fondarsi su un confronto aperto con le istituzioni formative, le parti economiche e sociali, lavoratori e giovani. Oggi siamo chiamati nel pubblico a riprogettare l’employee experience in un ottica di employee and user engagement. Perche’ solo persone preparate, motivate e riconosciute, immerse in un contesto che offre opportunità di crescita professionale a tutti, possono il meglio nel servizio agli utenti. Una seria revisione dell’ordinamento professionale da parte dell’ARAN e delle OOSS, che tenga conto delle competenze oggi necessarie, potrebbe portare a disegnare finalmente percorsi di carriera nella PA, con un’area quadri che abbia aperto l’accesso ad incarichi dirigenziali. Non servono solo competenze nuove, occorre rendere più trasparente, meritocratica e attrattiva la PA, per assicurare ascolto e servizi migliori ai cittadini. La dirigenza dovrebbe essere seriamente valutata sulla gestione delle persone ad evitare di bruciare talenti e motivszioni. E il Corso Concorso SNA non può essere quindi l’unico canale di reclutamento dei Dirigenti, a scapito di percorsi di carriera interna. La trasformazione digitale e l’opportunita’ del PNRR richiedono un evoluzione dei modelli organizzativi e della cultura manageriale nel segno dell’ empowerment e della cooperazione per la qualità di progetti e servizi. Ne va del futuro del nostro Paese!
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