Carissimi lettori positivi,
martedì scorso ci siamo lasciati con un consiglio di viaggio particolarmente positivo per chiunque avesse intenzione di visitare Lisbona. Mi sono divertita a calarmi nei panni di una travel blogger per voi ma oggi, torno nei miei panni da scrittrice positiva, e lascio spazio a una professionista.
Lei è Giulia Lamarca e per permettervi di catturare tutta la sua essenza in un solo istante ho deciso di presentarvela attraverso un’accurata descrizione del Corriere della Sera: “Giulia Lamarca non è semplicemente una travel blogger, è un'influencer della positività. La sua storia è una favola moderna».
La figura dell’influencer è una figura professionale ormai nota che, nonostante possa avere effetti molto positivi sul mondo del marketing e su quello reale, tende spesso ad omologarsi ad altre figure già abbondantemente presenti sul mercato non riuscendo a spiccare rispetto ad esse.
Questo non è però il caso di Giulia che a soli 19 anni perse l’uso delle gambe a causa di un incidente ma che tuttavia, proprio quando pensava di aver perso tutto, grazie anche all’aiuto del fisioterapista ed attuale fidanzato Andrea riuscì a ritrovare la forza per amare sé stessa e splendere di luce propria. Quasi per gioco Giulia e Andrea decidono ,ad un certo punto del loro percorso , di trascorrere un Capodanno in Australia ed è lì che la carrozzina cessa di essere per lei un limite come inconsciamente era stata forzata a pensare.
Durante questa avventura Giulia si rende metaforicamente , ma anche pragmaticamente, conto che il vero fallimento non è cadere ma rimanere fermi al punto in cui si è caduti per il resto della propria vita e così decide di dare una svolta alla sua. E lo fa nel modo più positivo possibile: continua a viaggiare insieme ad Andrea fino a farlo diventare la sua professione. All'aeroporto di Parigi decidono di sposarsi, percorrono poi la muraglia cinese e dopo molti viaggi insieme nasce una bellissima bambina di nome Sophie che crescendo in una famiglia così intraprendente e positiva fa già i suoi primi passi per Tokyo spingendo la sua mamma e ogni tanto , guardando il mondo con gli occhi innocenti e puri di una bambina che non conosce limiti, gioca a pallone proprio con lei.
Giulia ha fatto delle sue sfide, delle sue cadute e dei suoi successivi straordinari successi la sua arma vincente in quella che era la sua lotta personale. Ma la positività che è riuscita a creare intorno a sé è così grande che non conosce limiti. Ha dunque trasformato la sua lotta personale in una lotta collettiva , si è schierata in prima fila nella battaglia per l'inclusione che è un valore enorme per lei ma che dovrebbe esserlo per tutti.
Nel 2021 oltre ad aver dato la vita a Sophie l’ha data anche al suo libro “Prometto che ti darò il mondo” che mostra le due facce della medaglia: quella negativa fatta di ostacoli di cui lei stessa si fa testimone come prenotare un semplice biglietto aereo che per un disabile tanto semplice non è ; e quella positiva costituita dal superamento di tali ostacoli che porta con sé una morale per tutti noi. Se è riuscita a superare questi limiti è perché si è spogliata dall’idea che questi potessero sabotarla. I limiti sono tali nella misura in cui li imponiamo a noi stessi. È così che il suo libro si configura come una presa di coscienza per il lettore che viene spinto a far fronte alle proprie paure e uscire dalla propria zona di comfort così da potersi godere la vita in tutta la sua complessità ma anche e soprattutto in tutta la sua bellezza.
Un libro che si adatta perfettamente alla causa di The Bright Side : la necessità di circondarci almeno al 50%, ma assolutamente non meno, di notizie positive indispensabili per accrescere il nostro benessere mentale.
A cura di Ecaterina Timis, Tirocinante Insubria
Comments