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Immagine del redattoreAlessandra Fornaci

IBSI: uniti verso la blockchain per i servizi pubblici in Italia

Aggiornamento: 1 apr 2021

L’obiettivo condiviso e’ realizzare la prima infrastruttura italiana basata sulla blockchain, la tecnologia che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi per la gestione e l’aggiornamento, in modo univoco e sicuro, di un registro contenente dati e informazioni.

I promotori del progetto Ibsi (Italian blockchain service infrastructure) sono Agenzia per l’Italia digitale (Agid), Cimea, Csi Piemonte, Enea, Inail, Infratel Italia, Inps, Poste Italiane, Politecnico di Milano, Rse, Gse, Sogei e Università di Cagliari. Quindi un solido partenariato PA, Enti di ricerca e grandi gruppi privati di settori strategici stanno collaborando allo scopo di erogare servizi di interesse pubblico in linea con i principi di protezione, integrità, interoperabilità e condivisione delle informazioni.

Tanti bei cervelli al lavoro insieme per

promuovere la digitalizzazione del Paese e realizzare attività di ricerca e sviluppo sulle caratteristiche distintive della tecnologia blockchain per testarne le potenzialità nella gestione dei certificati pubblici in modo completamente digitale, nel tracciamento della filiera del made in Italy, nello sviluppo di modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili e, più in generale, in tutti i possibili usi per contrastare il cambiamento climatico. La sperimentazione riguarderà, in particolare, la progettazione e lo sviluppo di un ecosistema digitale basato su tecnologie di tipo Registri distribuiti (Dlt), in linea con la Strategia europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European Blockchain Partnership.

È inoltre prevista la realizzazione, mediante ricorso alla simulazione dei dati, di applicazioni e utilizzi, che possano contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della pubblica amministrazione, a incrementare la semplificazione, la trasparenza, la sicurezza e l’efficacia delle interlocuzioni e dei servizi resi, nel rispetto del ‘Once only principle’. Un principio basilare per ripensare il modo di operare delle PA, che oggi finalmente riconosce a cittadini e imprese il diritto. per approfondirne le potenzialità, come ad esempio gestire i certificati pubblici in modo completamente digitale, tracciare la filiera del made in Italy, sviluppare modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili e, più in generale, contribuire alla lotta al cambiamento climatico. La sperimentazione riguarderà, in particolare, la progettazione e lo sviluppo di un ecosistema digitale basato su tecnologie di tipo Registri distribuiti (Dlt), in linea con la Strategia europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European Blockchain Partnership. È inoltre prevista la realizzazione, mediante ricorso alla simulazione dei dati, di applicazioni e utilizzi, che possano contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della pubblica amministrazione, semplificare mediante il Once Only Principle. Un principio che riconosce a ogni cittadino europeo la possibilità di fornire dati ‘una sola volta’ quando interagiscono con gli enti della Pa. Per saperne di più accedi alla registrazione dell’evento in streaming ospitato oggi dall’Associazione Blockchain Italia

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