di Benedetta Cosmi
Oggi partiamo da tre spunti.
Uno è lo spettacolo che ho visto ieri al Teatro Franco Parenti di due attori quasi trentenni che portano in scena tratti di una generazione e soprattutto gli entusiasmi che abbiamo avuto tutti noi in un momento immortale della nostra vita. Lo spettacolo si chiama «Sparanoia» e non posso dire di più perché la cosa che mi è piaciuta è stata proprio quella che non mi aspettavo niente di ciò che ho visto, sentito, provato. Ho sentito ieri sera e questa mattina uno dei due attori e ne ho parlato con lui per trattenermi da spoilerare oggi con voi.
La seconda cosa riguarda una frase alla base di un mio corsivo, no in realtà commento, insomma in recenti (e antichi) pezzi. È questa:
«I fuorisede sono la sintesi di un Paese».
L'ultimo spunto me lo ha dato il dibattito su un libro di un collega, Federico Fubini. Quando in quegli anni... (di cui parla)... «Si gettarono le basi per un Paese debole».
Bellissima.
Si gettarono le basi fa pensare a un finale diverso. E invece le cose andarono esattamente così.
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