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Il cuore grande di Giovanni

Questa è una delle storie gentili raccolte nel nostro Annuario delle storie gentili italiane 2024 che è possibile scaricare gratuitamente cliccando il seguente link: https://www.canva.com/design/DAGVgRsVcZo/Mht8qK3GFYWZz9f84l3Hzg/edit?utm_content=DAGVgRsVcZo&utm_campaign=designshare&utm_medium=link2&utm_source=sharebutton


Giovanni ha appena 14 anni. Vive a Crotone, una città dove il mare abbraccia ogni cosa. La sua vita somiglia a quella di tanti suoi coetanei: la scuola, le risate con gli amici, le partite di calcio sul campetto polveroso. Ma dietro i sorrisi e la leggerezza da adolescente, Giovanni custodisce un cuore capace di contenere molto più del suo piccolo mondo.


Tutto ha inizio in una mattina come tante, dopo il naufragio di Cutro nel febbraio del 2023. Per molti, una notizia tra le tante, da sfiorare appena con lo sguardo distratto. Ma non per lui.

Giovanni non può accettare che quelle vite inghiottite dal mare rimangano solo numeri, statistiche fredde da relegare in fondo a un giornale. Per lui, ogni vita spezzata rappresenta un volto, una speranza, un sogno che non vedrà mai la luce.

Giovanni decide di fare qualcosa. Comincia a cercare, ad ascoltare, a conoscere le storie delle vittime di quel naufragio. Ogni nome che memorizza, ogni racconto che scopre, lo avvicinava di più a quell'unica certezza che gli cresce dentro: non può permettere che quelle persone vengano dimenticate, che le loro esistenze finiscano nel buio dell'indifferenza.

“Non si può lasciare che svaniscano come ombre nel vento”, pensa, con la forza e la passione di chi crede che anche un solo gesto possa cambiare il mondo.

Giovanni non è mai stato un ragazzo da titoli di giornale, conduce una vita come tante, ma c'è in lui una sensibilità particolare, una specie di radar per catturare il dolore degli altri, soprattutto dei più deboli. Così, quando viene a sapere del Movimento Giovani per Save the Children, è per lui del tutto naturale unirsi a loro.


“Non possiamo rimanere immobili”, dice, “ognuno di noi può fare qualcosa, nel proprio piccolo”. E lui lo fa, con la tenacia di chi non accetta che il mondo rimanga quello che è.

Nel marzo del 2024, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha nominato Alfiere della Repubblica per il suo straordinario impegno. La motivazione parla chiaro: “Per la determinazione con cui si impegna nella difesa dei diritti dei migranti, restituendo dignità a chi è stato dimenticato, e contrastando l'indifferenza.” “Non ho fatto niente di speciale,” dice sempre Giovanni “Ho solo cercato di dare una voce a chi non ne ha più una. Il dolore non deve restare invisibile”.


Ora Giovanni continua a fare ciò che ha sempre fatto: lottare contro l'indifferenza. Sicuro che anche il più piccolo gesto di solidarietà può fare una differenza enorme nella vita di chi, come i migranti, cerca solo una vita migliore. E lui, con il suo cuore grande, lo sa bene.


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