Nell’acceso dibattito pubblico generato dalla presa di posizione del Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, intenzionato ad imporre di nuovo il lavoro in presenza limitando al 15% del personale di ogni amministrazione lo SmartWorking, sono emersi casi di successo e piani sistemico di utilizzo di questa modalità. Oltre al caso dell’INPS, che ha accresciuto la produttività del 13%, la novità positiva più rilevante arriva dalla Provincia Autonoma di Trento, che da anni è un esempio virtuoso di sviluppo d sperimentazione di piattaforme partecipative per il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders nelle scelte per le politiche della Province. La Giunta provinciale ha appena approvato il “Piano strategico per la promozione del lavoro agile nella provincia di Trento – progetto Dal lavoro agile al distretto Trentino intelligente”, che punta, in attuazione degli indirizzi approvati nel dicembre 2020, a dare una prospettiva di medio lungo periodo per la nuova normalità post pandemia proponendo sia alle organizzazioni pubbliche che a quelle private proposte per lo sviluppo del lavoro agile come possibile fattore di innovazione organizzativa ma anche socio-economico territoriale.
Il Piano individua un obiettivo tendenziale: su 240.000 occupati in Trentino, tra privato e pubblico, i profili professionali potenzialmente interessati alle varie forme di lavoro agile possano comprendere circa 120.000 lavoratori. Tra questi, nei prossimi anni, si prevede possano essere “lavoratori agili” da 42.000 a 70.000 lavoratori.
Attraverso l’incentivazione mirata e modulare del lavoro agile, nascerà quindi il “Distretto Trentino intelligente”, inteso come territorio maggiormente sostenibile, connesso, vivibile, inclusivo e competitivo. ‘Il Piano - ha sottolineato sul suo profilo LinkedIn Luca Comper, Dirigente Generale Unità di missione strategica Affari generali della Presidenza, Segreteria della Giunta e Trasparenza - avuto nella sua costruzione e vuole avere nella sua implementazione un approccio sistemico, partecipato, esperienziale e trasversale tra settore pubblico e privato”.
Tra i soggetti che hanno contribuito alla definizione del Piano, le associazioni di categoria del Trentino, le Pubbliche amministrazioni del territorio, le organizzazioni sindacali, Trentino School of Management, Ocse sede di Trento, Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento.
La notizia davvero entusiasmante e’ che il Trentino ha colto appieno il potenziale dello #smartworking o #lavoroagile nella PA come volano dei processi di innovazione nei territori.
Nel Piano infatti lo smart working viene giustamente considerato non solo come occasione di #trasformazionedigitale e organizzativa per rendere più #produttivo il territorio ma anche come spinta per rendere il territorio maggiormente #sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’#Agenda2030, e le organizzazioni come protagoniste dell’innovazione economico sociale.
Questo e’ l’approccio vincente per innovare e rilanciare l’economia del Paese!
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