Il diritto allo studio e il buono libri. Lo scorso anno abbiamo comprato in prima elementare i testi non aspettando la cedola gratis da presentarein cartolibreria. Ma onestamente ha senso che lo stato, la regione o il comune, paghino anche per noi che possiamo permettercelo?
Poi arriva quest'anno un messaggio per acquistare un testo per le prove Invalsi.
"Hanno aspettato a proporlo perché le maestre si auguravano le prove non ci fossero quest'anno, dopo la prima elementare così difficile per il Covid e per non caricare le famiglie di spesa inutile. Invece, le prove Invalsi ci saranno e serve un eserciziario.
Il costo è di 6 euro a bimbo. Inizio raccolta-lampo oggi perché venerdì arriverà il rappresentante con i testi. Scusatemi, ma vi chiedo prontezza e velocità dato stretto giro".
Sarà simile a centinaia di altre chat ma mi colpisce una cosa. Il diritto allo Studio sbaglio o ha appena avuto un cortocircuito?
È gratis il libro di testo ma le famiglie sostengono la carta igenica e i libri per allenarsi a fare le prove che sono instantanea della scuola?
E quindi potrebbe succedere che chi ne potrebbe avere più bisogno è colui su cui la spesa extra pesa un po' di più. Si dirà "sono solo 6 euro".
Quello che ho detto io guardando un libro lo scorso anno che avrebbe pagato la collegialità gravando su quel debito pubblico grandioso talora fatto di piccole cose per tutti anche per chi può.
Non vorrei smantellare il diritto allo studio anzi, sostenerlo.
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